Il percorso di modifica dello Statuto comunale voluto dall’Amministrazione di Vignola è giunto il 1° febbraio a una delle tappe fondamentali del suo percorso. A parlare di democrazia e istituti di partecipazione sono infatti intervenuti tre esperti invitati a illustrare gli obiettivi del percorso e a raccontare esperienze recentemente giunte a compimento, aiutando a fare chiarezza su come i nuovi strumenti potranno contribuire a migliorare la qualità delle scelte per il futuro della città.
Democrazia e partecipazione: l’esempio di Parma raccontato ai vignolesi
Da Parma, città che ha portato a termine negli ultimi anni un ampio percorso partecipato che ha avuto come esito una profonda revisione dello Statuto comunale, sono intervenuti Nicoletta Lia Rosa Paci, Vice Sindaco e Assessore alla Partecipazione del Comune di Parma, che ha ricordato come l’esigenza di riprendere un filo diretto tra cittadini e istituzioni municipali sia nata dopo il commissariamento della città tra il 2011 e il 2012. «Nel 2012 abbiamo lanciato un intenso lavoro sui quartieri della città per ripartire dalla dimensione circoscrizionale della partecipazione – ha raccontato Paci – venuta meno a causa della politicizzazione avvertita dai cittadini anche in questi organismi di prossimità». Un processo partecipativo che ha portato all’organizzazione nella città ducale nel settembre del 2013 di una grande assemblea cittadina che ha elaborato proposte per la modifica dello Statuto, alcune delle quali, dopo un’analisi tecnica e una discussione approfondita in commissione, sono state accolte andando ad aggiornare la carta fondamentale della città di Parma.
«Come presidente del Consiglio Comunale non mi sono affatto sentito esautorato» ha invece affermato Marco Vagnozzi, che occupa lo scranno più alto nell’aula consiliare di Parma, sottolineando invece come la partecipazione sia non solo un modo per arricchire il rapporto tra istituzioni e cittadini, ma anche una forma di «ginnastica della democrazia». Vagnozzi ha poi raccontato un esempio pratico di partecipazione dei parmensi a una decisione importante per la città. Dopo l’alluvione che ha colpito Parma nel 2014, tra i tanti danni si contava anche un ponte crollato. Per ricostruirlo è stato fatto un concorso di idee che ha raccolto 72 progetti. Da questi, una commissione tecnica ha estratto i tre progetti considerati migliori, indicando una propria preferenza assoluta. Tuttavia un referendum sottoposto online ai cittadini ha scelto un differente progetto. «In questo modo i cittadini hanno potuto influenzare una scelta da 1 milione di euro di investimento», ha raccontato Vagnozzi.
La partecipazione è sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna
A concludere il giro di interventi Rossana Mengozzi, membro dello staff del Tecnico di garanzia in materia di partecipazione della Regione Emilia-Romagna, che ha ricordato come dal 2010 la regione stessa si sia dotata di una legge in materia di partecipazione (nel cui solco si muove anche il processo vignolese), seconda in Italia dopo la sola Toscana. La legge regionale 3 del 2010 incentiva e norma i processi partecipativi con l’obiettivo di un maggior coinvolgimento nelle scelte importanti per i cittadini.
Una serata di “esercizi di democrazia” in vista dei prossimi appuntamenti del percorso di Partecipattiva. Vi ricordiamo che tutti i momenti del percorso (I Commissione consiliare, Tavolo di negoziazione e incontri di formazione) sono aperti al pubblico, per poter continuare a seguire un momento importante per la città.